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A cavallo tra eutanasia e voglia di paradiso con ritorno.

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A CAVALLO TRA EUTANASIA E VOGLIA DI PARADISO CON RITORNO. Seguendo il percorso “vita/morte” sul web, vi sono due strade che sembrano incrociarsi, però, in effetti, sono molto differenti tra di loro: quella di quanti si sono recati in un altro paese, per “vivere” l’eutanasia e quella di quanti, senza alcuna voglia di morire, hanno varcato il confine, trovandosi nell’altrove e sono tornati. Marco Cappato è un politico e attivista italiano, esponente dei Radicali e dell'Associazione Luca Coscioni. Le sue richieste me le ritrovo spesso sotto forma di email, perché mi chiede di aiutarlo (me come tanti), nella sua volontà di ottenere una legge che, in Italia, accetti l’eutanasia. Leggo e leggo, di tanti casi terribili e vedo immagini in video di persone che dicono addio e “partono” per il suicidio assistito. Un buco in petto. L’ansia. La comprensione del dolore e della disperazione che spinge quanti partono per il non ritorno; sensazioni che provo. Il dolore: lo conosco. Non so se quello che ti fa sperare ancora nella guarigione sia diverso da quello che ti fa soltanto sperare di morire, però penso di no. Sono certa di no. Ricordo un verso di una poesia di mia madre, Gelsomina Moriniello: -“Un dolore improvviso,/come doglie/con bimbo morto/ mi prende.”- Efficace: se soffri verso la salvezza, è un fatto, se soffri verso la fine, un altro. Il dolore che provano coloro che sanno di morire è afinalistico. Dolore, ma anche cure inutili, che protraggono una vita inutile. Giovanni Paolo II, il Santo della pace, scomparso la sera del 2 aprile 2005, ai medici che cercavano di tenerlo in vita in ogni modo disse: -“Lasciatemi tornare alla Casa del Padre.”- Tuttavia, malgrado “gli studi” che effettuo, la ricerca nei casi, il tentativo di trovare una risposta al dubbio se sia o meno giusto legalizzare l’eutanasia (parlo di suicidio assistito), o continuare a negarla, Non firmo. Non mi associo. Guardo e tremo. Nel web, poi, trovo le storie meravigliose di quanti sono partiti per il viaggio, facendo ritorno. Tanti, di molte civiltà, di molte religioni. Andata e ritorno nell’aldilà. Questi studi li ho effettuati anche per il mio libro “Voci dal passato”. Leggendo libri, testimonianze, intervistando persone che hanno vissuto questa esperienza. Ho trattato l’argomento in un capitolo dal titolo : -”Biglietto di andata e ritorno per l'aldilà.” Ecco un brano: -“Torniamo adesso a Raymond Moody ed alla sua ricerca oltre la vita; ecco un breve riassunto dei dati salienti sui casi da lui raccolto:- “Un uomo sta morendo e, nel momento in cui ha raggiunto l’acme della sofferenza fisica, sente dalle parole del dottore di essere clinicamente morto, Avverte allora un rumore sgradevole, come tintinnio o un ronzio e contemporaneamente sente di muoversi con estrema rapidità lungo una galleria buia. Giunto al termine, avverte improvvisamente di essere uscito dal proprio corpo ma di trovarsi sempre nell’ambiente in cui si trovava prima e vede in lontananza il suo stesso corpo, come se egli fosse soltanto uno spettatore. Da quella posizione privilegiata osserva il tentativo di rianimazione e prova un senso di sconvolgimento emotivo. Dopo un breve tempo, si riprende e si abitua alla sua strana condizione Avverte di avere ancora un “corpo" ma di una materia assai diversa e dotato di poteri assai diversi da quelli del corpo fisico che ha lasciato dietro di sé. Cominciano allora ad accadere altre cose. Altri individui gli si avvicinano per aiutarlo. Scorge gli spiriti di parenti ed amici morti e gli appare uno spirito di amore come egli non ha conosciuto mai; un essere di luce. Questo gli rivolge, senza parole, una domanda che lo esorta a valutare la propria vita, e lo aiuta mostrandogli, come in un play back, gli avvenimenti più importanti della sua esistenza. Ad in tratto si trova vicino a una barriera, o a un confine, che sembra rappresentare la divisione fra la vita terrena e l’altra vita e tuttavia sente di dover tornare sulla terra, sente che non e ancora giunto per lui il momento della morte. Tenta di opporsi, perché e ormai affascinato dall'altra vita e non vuole tornare in questa. E` sopraffatto da misteriosi sentimenti di gioia, amore e pace. Tuttavia si riunisce in qualche modo al suo corpo fisico e torna alla vita.”- Personalmente ho raccolto alcune impressioni simili, compresa quella di un bambino che mi raccontò di -“essere stato in compagnia di Gesù”- Durante un coma profondo. Non voleva parlare della sua esperienza. Lo fece con me, mentre mangiavamo assieme un gelato. Bene: tutti quelli che ritornano dopo una esperienza di pre-morte, desiderano ritornare (un giorno, quando sarà il loro tempo), nel paradiso conosciuto e tra i parenti e gli amici che già vi sono. Anche io, spero, di avere (un giorno, quando verrà il mio, di tempo), questa felice conclusione. Leggo su: i RQuotidiano | 3 Maggio 2013 https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/03/eutanasia-2-3-italiani-al-mese-allestero-per-morire-in-piazza-per-legge-sulla-dolce/581994/ -"Eutanasia, 2-3 italiani al mese all’estero per morire. “Iniziativa popolare come divorzio” L'associazione Luca Coscioni lancia la campagna "Eutanasia legale", per raccogliere le firme necessarie alla presentazione di una legge d'iniziativa popolare che renda legale in Italia la dolce morte. "Nel Nordest, il 70% degli elettori della Lega e il 71% dei cattolici sarebbe a favore dell'eutanasia", afferma il radicale Marco Cappato."- Leggo su: https://www.vanityfair.it/news/diritti/17/03/09/eutanasia-ospedali-testimonianze 07 MARZO 2017di GRETA PRIVITERA -“Dj Fabo è dovuto andare in Svizzera per scegliere di morire. Ma in Italia, oltre a proibire il suicidio assistito, la legge tace ipocritamente sul fine vita. Così ogni giorno, negli ospedali, medici e familiari si trovano a prendere la decisione più difficile. Come il padre di Carlo, che a 8 anni si è «addormentato»- Leggo, mi immedesimo, tremo, sono straziata dal dolore che soffre chi soffre e terrorizzata dal pensiero che possa provarlo qualcuno che amo, però la firma non l’ho ancora messa. Volete sapere cosa mi frena? Fino ad ora non ho letto ancora di persone che siano tornate da un suicidio assistito per dire di essere stati in paradiso. Bianca Fasano.

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